Il primo giorno di scuola è una poesia

labrador

Il primo giorno di scuola

Suona la campanella

scopa scopa la bidella,

viene il bidello ad aprire il portone,

viene il maestro dalla stazione

viene la mamma, o scolaretto,

 a tirarti giù dal letto…

Viene il sole nella stanza:

su, è finita la vacanza.

Metti la penna nell’astuccio,

l’assorbente nel quadernuccio,

fa la punta alla matita

e corri a scrivere la tua vita.

Scrivi bene, senza fretta

ogni giorno una paginetta.

Scrivi parole diritte e chiare:

Amore, lottare, lavorare.

Gianni Rodari

Picnic di lettura con W. H. Auden

la-verit-amore

La verità, vi prego, sull’amore

W.H. Auden

Adelphi, 1994

Il libro che ho scelto per il nostro picnic di lettura è una raccolta di poesie.

https://tatalibro.com/2013/06/07/picnic-di-lettura-per-mamma-e-papa/

Questa volta siamo in un teatro, seduti in platea,

in attesa che il dramma abbia inizio.

Si alza il sipario, entra l’attore,

si schiarisce la voce ed inizia a recitare:

“Dicono alcuni che amore è un bambino,

e alcuni che è un uccello,

alcuni che manda avanti il mondo,

e alcuni che è un’ assurdità,

e quando ho domandato al mio vicino,

che aveva tutta l’ aria di sapere,

sua moglie si è seccata e ha detto che

non era il caso, no.”

I riflettori illuminano la platea,

all’improvviso gli attori siamo noi,

eroi disillusi,

che si lasciano consolare da una ballata folk.

In un momento ci sentiamo tutti più umani,

riuscendo perfino a sorridere di noi.

Buona lettura Tata Libro

Quando il bambino era bambino…

Elogio dell’infanzia

Quando il bambino era bambino, 
se ne andava a braccia appese.
Voleva che il ruscello fosse un fiume, 
il fiume un torrente; 
e questa pozza, il mare.

Quando il bambino era bambino, 
non sapeva d’essere un bambino.
Per lui tutto aveva un’anima, e tutte le anime erano tutt’uno.

Quando il bambino era bambino, 
su niente aveva un’opinione.
Non aveva abitudini. 
Sedeva spesso a gambe incrociate, 
e di colpo sgusciava via.
Aveva un vortice tra i capelli, 
e non faceva facce da fotografo.

Quando il bambino era bambino, 
era l’epoca di queste domande.
Perché io sono io, e perché non sei tu? 
Perché sono qui, e perché non sono lí? 
Quando é cominciato il tempo, e dove finisce lo spazio? 
La vita sotto il sole, é forse solo un sogno? 
Non é solo l’apparenza di un mondo davanti a un mondo,
quello che vedo, sento e odoro? 
C’é veramente il male e gente veramente cattiva?
Come puó essere che io, che sono io, non c’ero prima di diventare?
E che un giorno io, che sono io, non saró piú quello che sono?

Quando il bambino era bambino, 
per nutrirsi gli bastavano pane e mela, 
ed é ancora cosí.

Quando il bambino era bambino, 
le bacche gli cadevano in mano, 
come solo le bacche sanno cadere. ed é ancora cosí.
Le noci fresche gli raspavano la lingua, ed é ancora cosí.
A ogni monte, sentiva nostalgia di una montagna ancora piú alta, 
e in ogni cittá, sentiva nostalgia di una cittá ancora piú grande.
E questo, é ancora cosí.
Sulla cima di un albero, 
prendeva le ciliegie tutto euforico, com’é ancora oggi.
Aveva timore davanti ad ogni estraneo, e continua ad averne.
Aspettava la prima neve, e continua ad aspettarla.

Quando il bambino era bambino,
lanciava contro l’albero un bastone, come fosse una lancia.
E ancora continua a vibrare.

Peter Handke