Picnic di lettura con Neve

Neve

Neve

Maxcence Fermine

Bompiani, 1999

Come promesso,  ecco un altro breve e delicato capolavoro, per il nostro picnic di lettura.

https://tatalibro.com/2013/06/07/picnic-di-lettura-per-mamma-e-papa/

Neve.

Sarà come agitare una sfera di cristallo con la neve dentro

e ritrovarci in un paesaggio incantato, fuori dal tempo.

Siamo in Giappone a fine 800, in una luminosa ed eterea isola.

Abbiamo di nuovo diciassette anni,

siamo ribelli e disposti a tutto per inseguire i nostri sogni.

La visione della neve, bianca e delicata, c’ invita alla contemplazione della natura,

e a decantarne la bellezza in versi.

Vogliamo diventare poeti perché:

“La neve è una poesia, una poesia che cade dalle nuvole in fiocchi bianchi e leggeri. 

Questa poesia arriva dalle labbra del cielo, dalla mano di Dio.

Ha un nome, un candore smagliante.

Neve…”

Impareremo a dire l’indicibile in 17 sillabe,

quelle che compongono l’haiku, un genere letterario giapponese,

osserveremo il tempo che scorre via,

e crederemo di poterci amare per sempre

sospesi su un filo di neve.

Buona lettura Tata Libro

Che meraviglia l’Orso Polare!

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“Tata ma veramente all’Orso Polare

si spella il nasino per il gran freddo?”

Mi domanda Pepe.

“Ma no è che quell’Orso Polare,

di cui ti ho raccontato le storie,

aveva poggiato il naso sul ghiaccio…”

https://tatalibro.com/2012/12/12/pepe-e-le-lettere-di-babbo-natale/

“Però al Polo Nord fa veramente freddo!

Pensa che d’inverno la temperatura può raggiungere i -55° gradi.”

Gli dico.

“E come fanno gli Orsi a resistere?”

Mi domanda.

“Hanno una folta pelliccia e uno spesso strato di grasso

che lo aiutano a proteggersi dal freddo.”

Gli spiego.

“Un po come me che ho un doppio pelo?”

Abbaia felice per la somiglianza.

“Esatto.”

Gli accarezzo il manto soffice.

“E cosa mangiano per tenersi in forma?”

Chiede.

“Quando sono cuccioli mamma Orsa

li nutre con il suo latte

che sa di foca o di pesce.”

Gli dico.

orsi

“Che teneri, anche io ho preso il latte dalla mia mamma….

quanto mi piacerebbe giocare con loro,

rotolarmi nella neve, scivolare sul ghiaccio

e imparare a cacciare le foche.”

Scodinzola felice.

orsi giocano

“Cacciare le foche? Poverine….”

Osservo.

“Ma Tata è la natura umana….eh animale volevo dire…”

Mi da una leccatina.

“Lasciamo perdere, ma lo sai che l’Orso Polare

è a rischio d’estinzione?”

Gli dico seria.

“Oh no, come i Dinosauri …”

Si dispera.

” Tata questo non dovevi dirmelo,

come lui non c’è nessun altro al mondo!”

Guaisce un po.

“Eh si….ogni animale è unico.”

“Dobbiamo proprio andare al Polo Nord

per giocare un po con lui

prima che sia troppo tardi.”

Abbaia.

“Magari aspettiamo che arrivi l’estate

e i ghiacci si sciolgano..”

Dico preoccupata per il suo entusiasmo.

“Andiamo al Polo Nord, andiamo al Polo Nord…”

Abbaia Pepe,

mentre io ho già cominciato a costruire

le sagome di cartone degli Orsi Polari

che ho trovato in questo interessantissimo libro:

orsi polari

Orsi Polari.

Anton Poitier

Emme Edizioni

2012

+ 3 anni

Buona lettura Tata Libro e Pepe

Pepe e “Le Lettere di Babbo Natale”.

Pepe

“Tata giochiamo?”

Abbaia Pepe, correndomi incontro.

“Finisco di leggere questa lettera ed arrivo.”

Rispondo,

senza riuscire a staccare gli occhi

dalle pagine di questo libro:

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Le lettere di Babbo Natale.

J.R.R. Tolkien

Bompiani, 2004

+ 3 anni

“Ma che cosa è che ti fa ridere tanto?”

Abbaia curioso.

“L’Orso Polare,

dovrebbe aiutare Babbo Natale

a confezionare i regali

e invece ogni volta combina un disastro!”

Gli spiego.

“Ma chi ti ha scritto questa lettera?”

Domanda.

“La lettera non è per me ma per

John, Michael, Christopher e Priscilla,

i quattro figli di J.R.R. Tolkien.”

Dico.

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” Lo scrittore che ha raccontato la storia degli Hobbit?”

Chiede.

“Bravissimo proprio lui!”

Lo accarezzo continuando:

” Ogni anno, il 25 dicembre

i suoi figli

ricevevano una lettera

da Babbo Natale,

affrancata con francobolli

delle Poste Polari,

contenenti i racconti illustrati

delle sue avventure e dei suoi aiutanti,

affaccendati per il Natale.

Babbo Natale

vive al Polo Nord

insieme all’Orso Polare,

i Cuccioli, i suoi nipotini Grasso e Pelobianco, 

gli Uomini-di Neve con i loro bambini,

e gli Elfi, tra i quali c’è anche il suo segretario

Ilbereth.”

Racconto.

“Si , si ma raccontami dell’Orso….”

Mi supplica scodinzolando.

“Un anno l’Orso Polare si è arrampicato

sul pinnacolo della cima del Polo Nord,

per andare a prendere il cappello di Babbo Natale,

che una raffica di vento aveva fatto volare via.

Il pinnacolo, però, si è spezzato in due

piombando sul tetto della casa di Babbo Natale,

 l’Orso è caduto nella stanza da pranzo

fratturandosi una gamba.

La neve che copriva il tetto si è sciolta

allagando tutte le cantine

dove erano custoditi i regali di Natale.”

Racconto.

“Ahahahaha….”

Pepe ride guardando il disegno colorato

che raffigura l’avvenimento.

foto

“E poi?”

Mi incita a leggere.

” Un anno,

l’Orso Polare

ha acceso

tutte le Luci del Polo Nord 

contemporaneamente,

provocando il più grosso scoppio

che mai si sia visto al mondo.

Il Polo Nord è diventato Nero,

le stelle sono finite tutte fuori posto,

la Luna si è spaccata in quattro parti

e l’Uomo della Luna,

piombato nel giardino

di Babbo Natale,

ha mangiato tutti i cioccolatini.

Sottolineo.

“Ahahah…”

Pepe si sta divertendo un sacco.

” Ridi tu,

sapessi che buffo,

quando si è spellato tutto il naso,

per il gran freddo.

E quando

a furia di tirare palle di neve

all’Uomo-di-Neve in giardino,

lo ha fatto finire sulla slitta

di Babbo Natale,

rompendo un sacco di cose

compreso l’Uomo-di-Neve!

Esclamo!

“Povero! E poi lo hanno riparato?”

Domanda preoccupato.

“Ma tu non volevi giocare?”

Lo stuzzico,

mentre seduto accanto a me

aspetta che continui a raccontare

le avventure di

Babbo Natale e l’Orso Polare.

“Si, si ma prima raccontami

dei Cuccioli e dell’Uomo-di-Neve…”

M’implora.

“Domani,

ora vorrei andare a preparare la cena,

ma se vuoi,

tu puoi guardare i disegni…”

Lo accarezzo.

babbo

Però che simpatico quest’Orso Polare,

a forza di ridere

io e Pepe ci siamo scaldati un bel po’

e voi che aspettate?

Buona lettura Tata Libro e Pepe.

Pepe e il “Piccolo Babbo Natale”

armadietto 105

“Pepe!”

Quel birbante sta giocando in mezzo alla neve,

si prenderà un bel raffreddore.

“Pepe, vieni qua!”

“Ma Tata mi devo abituare a queste temperature glaciali.” Abbaia.

“Perché?” Gli domando rabbrividendo.

“Perché dovrò aiutare Babbo Natale a portare i regali ai bambini.” Scodinzola.

” Tu?” Domando perplessa.

“Babbo Natale ha già i suoi aiutanti…mai sentito parlare degli Elfi?”

“Elfi?” Ride.

“Tata ma tu non hai mai sentito parlare del “Piccolo Babbo Natale?”

“Non mi ricordo…” Rispondo pensando.

“Se ti siedi accanto a me, ti racconto la sua storia.” Abbaia eccitato.

ZOM

Le più belle avventure del Piccolo Babbo Natale.

Anu Stohner, Henrike Wilson

Emme edizioni

2012

+ 3 anni.

” Nel villaggio dei Babbi Natale,

viveva un Piccolo Babbo Natale.

foto

Ogni anno a Natale creava i regali con le sue stesse mani,

costruiva giocattoli, preparava dolcetti, puliva la sua slitta,

ma siccome era piccolino

i grandi Babbi Natale,

non lo portavano mai con loro.

Allora un anno,

la notte di Natale,

avendo scoperto che tutti gli animali della foresta

erano di malumore

perché nessuno portava loro i regali,

ebbe una grandissima idea:

portare un dono a ciascuno di loro!

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Tata,

dovevi vederli,

erano tutti così orgogliosi dei loro regali!

Quando lo venne a sapere il “Grande Babbo Natale

rimase sbalordito

e lo nominò

Babbo Natale degli Animali

“Ma è una storia bellissima!” Esclamo.

“Non è finita.” Scodinzola.

” L’anno successivo portò i regali

anche agli animali della città!” abbaia.

” Il Piccolo Babbo Natale tutto solo?” Domando sgomenta.

” Tutti gli animali della foresta andarono con lui!” Afferma.

“E come trovarono la strada?” Domando.

” Il topolino di campagna aveva dei parenti in città….” Ride sotto i baffi.

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“Ok è una veramente una bella storia,

però non ho ancora capito

perché tu dovrai aiutare Babbo Natale.” Chiedo.

“Se mi fai finire….” Sbuffa.

“L’anno scorso tutti i Babbi Natale

si sono ammalati…” racconta.

“Influenza?” Domando

” No pustole Natalizie ahahah!” Se la ride.

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“…E così il Piccolo Babbo Natale,

insieme a tutti gli animali,

aiutò il Grande Babbo Natale,

a portare i regali

a tutti i bambini.” Abbaia.

“Saranno stati felicissimi !” Esclamo.

“Loro non si sono accorti di nulla!” Abbaia.

“Ognuno nel suo piccolo può dare una mano…o una zampa!” Osservo.

qua la zampa foto giorno

” Che ne pensi se ti faccio

un bel cappello con una sciarpa di lana,

così magari non prendi freddo,

mentre voli con la slitta

intorno al mondo?” Lo accarezzo.

“Grazie Tata, sapevo che mi avresti aiutato!” Scodinzola sereno.

Questo Natale sarà una vera e propria avventura!

Buonanotte Tata Libro, Pepe e il Piccolo Babbo Natale.

Che avventura per Pepe e “Bastoncino”!

Questa mattina

mentre passeggiavo nel parco

con il mio cagnolone,

è successa una cosa incredibile.

Dopo aver annusato,

un po’ qua un po’ la,

Pepe,

ha raccolto un bastoncino,

per giocare con me.

Chi  poteva sospettare però

che quello,

non era un qualsiasi pezzo di legno,

ma era proprio

“Bastoncino”?

Bastoncino

Julia Donaldson, Axel Scheffler

Emme edizione

2012, + 3 anni

Immaginate la faccia di Pepe,

quando

“Bastoncino”

si ė messo a parlare!

Subito

lo ha lanciato in aria

e il piccolo

“Bastoncino”

ė fuggito a gambe levate.

Io e Pepe

sorpresi e incuriositi

lo abbiamo seguito

per vedere cos’altro avrebbe combinato.

Povero “Bastoncino”…..

Prima,

è finito nelle mani

di un gruppo di bambini,

che lo hanno gettato nel fiume,

per giocarci

come fosse un veliero.

Poi nel nido

di un bellissimo cigno bianco,

fino a quando non si è staccato

ed è finito di nuovo in acqua.

Le correnti lo hanno trasportato

sulle rive di una spiaggia,

dove è stato issato,

come un vessillo,

su un bel castello di sabbia.

Il viaggio di

“Bastoncino”

sembrava non finire mai….

Eravamo increduli.

Ma poi è arrivato l’inverno,

e sulla candida neve

“Bastoncino”

 si è addormentato.

Quando finalmente,

stavamo per tirare un respiro di sollievo,

“Bastoncino”

è stato raccolto di nuovo,

per accendere un bel fuoco nel camino,

la notte di Natale.

“Non dovevo lasciarlo andare….”

ha piagnucolato Pepe,

mentre io pensavo a come salvarlo.

All’improvviso è accaduto

un vero miracolo

che ci ha lasciato a bocca aperta.

Dalla cappa del camino,

tutto vestito di rosso,

è apparso,

proprio lui,

Babbo Natale,

che ha salvato

“Bastoncino”

e lo ha riportato a casa,

sano e salvo,

dalla sua famiglia.

“Tutto bene quel che finisce bene!”

Ha esclamato,

tutto contento, il povero Pepe,

ancora eccitato

per l’avventura appena vissuta.

Che sollievo per

“Bastoncino”…

Buona lettura Tata Libro, Pepe e “Bastoncino”…..